
Diciamocelo: basta guardare MTV per dieci minuti per vedere che i video delle canzoni sono più spesso occasioni mancate che altro. La maggior parte delle volte servono solo a raffarzare l'immagine della band o della cantante di turno, spot pubblicitari che servono ad arrivare dove una musica troppo debole semplicemente non può. Ovviamente non mancano le eccezioni, e non parlo solo di questi tempi post-video. Una band brillante come i Talk Talk aveva già capito negli anni '80 come utillizzare al meglio i video: basta guardare quello di It's My Life . Ascoltando la canzone e leggendone il testo, sembrerebbe trattarsi di una sofferta ma vitale canzone d'amore. Con l'aggiunta delle immagini del video il brano viene caricato di significati che vanno oltre le parole del testo: scene di animali nel loro habitat naturale alterante a quelle del cantante Mark Hollis in uno zoo che "canta" con la bocca coperta . A questo punto, "It's my life, don't you forget" non è più solo il richiamo disperato del lover, ma quello di chi soffre e non può parlare, come gli animali rinchiusi in gabbie lontano dal proprio ambiente e - perchè no?! - la Terra stessa.